La prima identità del nostro canile – rifugio è quello di essere il luogo che rende possibile il ricongiungimento tra la persona responsabile detentore / proprietario e il suo cane, qualora esso si smarrisca o fugga al controllo del proprio padrone. A questo riguardo è infatti fondamentale che sia seguita, da parte dei singoli cittadini che rilevano la presenza di un cane vagante, la corretta procedura prevista da normativa vigente: avvisare subito le forze dell'ordine locali, che autorizzeranno prontamente la struttura di accoglienza a effettuare il servizio di recupero e di ingresso in canile, per metterlo al sicuro dai pericoli della strada. Tramite poi la procedura di identificazione attuata immediatamente al momento dell'ingresso, qualora il cane sia provvisto di microchip o addirittura tatuaggio, la struttura invia subito la richiesta dati del proprietario all'anagrafe canina, che viene prontamente contattato dal personale del canile per procedere alla restituzione.
La seconda identità del canile – rifugio è quella di rappresentare una famiglia provvisoria per tutti soggetti ospiti sprovvisti di identificazione al momento del loro ingresso e di cui nessuno ha rivendicato la titolarità. Offrendo un luogo dove possono essere quotidianamente accuditi, curati e coccolati, ci poniamo come loro famiglia nell'attesa che si possa concretizzare un'adozione felice con quella che sarà la loro famiglia adottiva definitiva.
Riteniamo fondamentale divulgare una “corretta cultura della sensibilizzazione” in base alla quale adottare una cane ed accudirlo come merita di essere accudito è un'azione altamente virtuosa ma che deve essere fatta in maniera altrettanto consapevole, da parte di chi vuole trovare un compagno a quattro zampe per tutta la vita, di ciò che comporta prendersi cura di un cane e condividere tutta la sua esistenza. Questa consapevolezza è fondamentale che sia alla base del gesto dell'adozione, proprio per scongiurare il rischio, se non si è adeguatamente preparati, che una volta passato il senso anche di auto-gratificazione derivato dal gesto di adottare un cane – “ho fatto una buona azione, l'ho preso in canile” - l'adottante si trovi poi impreparato ad affrontare l'impegno e la devozione che possedere un animale implicano e l'iniziale entusiasmo possa scemare fino a far maturare la decisione di non poterlo più tenere. Per questo riteniamo sia di basilare importanza operare anche una sana divulgazione dei principi basilari di cultura cinofila, in modo da fornire strumenti di conoscenza utilissimi alla gestione del cane e essere culturalmente “attrezzati” al momento in cui una persona decide di adottarlo. E ciò vale tanto per chi vuole adottare un cucciolo – in modo da essere in grado di crescerlo nella conoscenza e nel rispetto delle sue fasi evolutive - tanto per chi vuole adottare un cane adulto, che ha un suo vissuto - in tanti casi già precedente all'ingresso in canile stesso, se vi entra già adulto – i cui effetti vanno saputi gestire nell'inserimento in una realtà diversa come quella di una nuova famiglia.